Russia: la rivoluzione dei fusi orari

27 Mar 2010

 Meno vanto, più praticità. La Russia, estesa su ben 11 fusi orari, ha deciso di cancellarne due. Dal 28 marzo 5 regioni si avvicineranno a Mosca. Le remote Ciukotka e Kamchatka nell’Estremo oriente, la siberiana Kemerovo insieme a Samara e all’Udmurtia non adotteranno l’ora legale. L’iniziativa è del presidente Medvedev, che lanciò l’idea nel suo discorso sullo Stato della nazione nello scorso autunno. L’obiettivo è dare maggiore impulso al business. Fare affari con l’altro capo del Paese è quasi impossibile oggi. Quando nel Pacifico si dorme nella capitale si è nel pieno della giornata lavorativa. Questa scelta è solo la prima in vista di ulteriori cambiamenti.

 Il mondo politico regionale approva la decisione del Cremlino, qualcuno adducendo spiegazioni originali. Ad esempio il vulcanico Aman Tuleiev si è procurato una tabella in cui si nota l’aumento degli incidenti in miniera con l’ora legale.

 Il problema è, però, che il potere si è dimenticato, come al solito, di chiedere al popolo cosa ne pensa di questa iniziativa. I social forum su internet sono pieni di critiche ed invettive. Nel 1989 la regione di Samara adottò l’ora della capitale, salvo fare marcia indietro due anni dopo. La gente era insoddisfatta e i costi per l’energia elettrica andarono alle stelle. A dicembre alle 15 era già buio pesto.

 In passato, in epoca comunista, qualcuno lanciò l’idea di avere solo 4 fusi, in modo da dare un segnale alla gente di un Paese un po’ più unito. Non se ne fece nulla, ma i biglietti aerei o ferroviari venivano ovunque venduti con l’orario di Mosca. Inutile raccontare i complessi calcoli a cui si era costretti se ci si trovava, che so, in Kamchatka.

 Medvedev ha indicato il percorso. I russi di 5 regioni temono adesso per i propri cicli biologici!

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