Ucraina. Una lunga storia di risse parlamentari.

28 Apr 2010

 Nella speciale classifica dei parlamenti più rissosi al mondo la Rada ucraina è certamente ai primi posti. Fin dal crollo dell’Urss nel 1991 l’ex repubblica sovietica si è lanciata verso il primato assoluto. Ma se fino al Duemila una delle ricorrenti zuffe non faceva notizia adesso tremano i polsi nelle cancellerie occidentali dopo le crisi del gas con la Russia ed il Vecchio continente rimasto a secco.

 Alla votazione sul Patto di Kharkiv per la normalizzazione delle relazioni con Mosca, si è raggiunto il massimo. I deputati hanno trovato tessere false per le votazioni, gli scanner pieni di colla e gran parte dell’aula avvolta da una bandiera nazionale come una qualsiasi curva da stadio. Lo speaker della Rada Volodimir Litvin, al suo ingresso, è stato fatto oggetto di lanci di uova marce da parte di membri dell’opposizione “filo-occidentale”, che protestava contro l’allungamento dell’affitto della base navale di Sebastopoli fino al 2042 in cambio di uno sconto da svendita sul prezzo delle forniture di gas russo.

 Due inservienti l’hanno protetto con degli ombrelli mentre il malcapitato leggeva l’ordine del giorno e si ripuliva la faccia da un tuorlo rancido con un fazzoletto. Poi è stato il turno del lancio di fumogeni e di una scazzottatura da mille ed una notte, roba da Bud Spencer e Terence Hill, con nasi rotti e fratture tra i deputati. Alla fine della gazzarra, con l’opposizione ormai uscita, 236 sono stati i “sì”. A Mosca, invece, contemporanea ratifica con 410 voti unanimi.

 La Rada rispecchia una società spaccata letteralmente in due tra l’ovest mitteleuropeo e l’est russofono con il centro a fare da equilibratore. Nel caso del Patto di Kharkiv è abbastanza diffusa la sensazione che qualcuno a Kiev sia più che altro preoccupato per i propri interessi personali connessi con il poco chiaro mondo del gas ucraino piuttosto che per l’eventuale perdita di sovranità in Crimea.

 Nella stessa sessione è stato finalmente approvata la legge finanziaria per il 2010, congelata per mesi a causa della campagna elettorale per le presidenziali di gennaio-febbraio.

 Gli osservatori neutrali sono stati sorpresi dalle nuove tecniche di lotta messe in atto dai deputati. In passato, veniva di solito bloccato il presidium della Rada. I parlamentari fisicamente più prestanti formavano un muro umano per impedire il passaggio degli avversari. Iniziava così uno scontro simile ad una specie di tiro alla fune tra decine di energumeni, petto contro petto,  con l’obiettivo di buttare fuori gli altri dall’aula. Chi soccombeva faceva sparire i microfoni.

 Al Consiglio regionale di Dniepropetrovsk, qualche anno, i fedelissimi dell’attuale presidente Janukovich letteralmente sfondarono porte e mobilia, come una marea impazzita, pur di entrare nell’aula che, nel frattempo, era stata sprangata dagli avversari di turno.

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