Polonia, toni dimessi alle presidenziali anticipate 2010.

19 Jun 2010

 La campagna elettorale di Jaroslaw Kaczynski si è conclusa là dove era iniziata, ossia sulla tomba del fratello Lech, morto nell’incidente di Smolensk il 10 aprile scorso. Per due mesi i candidati alle presidenziali hanno smorzato i toni, evitando roventi polemiche. La Polonia vive queste settimane post lutto, dedicate alla politica, con minore intensità rispetto a quanto sarebbe accaduto senza la tragedia che l’ha privata di parte della sua classe dirigente. Persino il superfavorito Bronislaw Komorowski è apparso un po’ spuntato quando ha dovuto affrontare certi argomenti.

 Il candidato liberale di Piattaforma civica ha tutto da perdere in queste presidenziali anticipate. In marzo gli ultra-conservatori Kaczynski apparivano fuori gioco e sconfitti già al primo turno. Ora l’aspetto psicologico può giocare strani scherzi. In poche settimane Jaroslaw gli ha rosicchiato punto dopo punto: da 15-20 lunghezze a forse 6, asseriscono alcuni sondaggi.

 Gli osservatori sono delusi dalla campagna elettorale di Komorowski, definita “caotica” senza una chiara strategia. Troppi gli errori e le gaffe commesse. Il candidato liberale ha l’indubbio vantaggio che la Polonia del 2010 è un Paese differente rispetto a quello che ottenne una problematica adesione all’Ue nel maggio 2004. La successiva crisi psicologica e politica, provocata dall’entrata nei Ventisette, aiutò a rinvigorire il “fenomeno Kaczynski”. Oggi l’economia nazionale cresce a tassi inimmaginabili negli altri Paesi Ue grazie all’export ed agli investimenti stranieri anche se il tasso di deficit rispetto al Pil è elevato. Nel 2010 le previsioni sostengono che il debito pubblico sarà solo il 54% circa del Pil. La conduzione del liberale Tusk sta mietendo successi.

 Jaroslaw Kaczynski, dal canto suo, ha moderato i suoi soliti modi duri e smorzato le sue posizioni conservatrici. Sa perfettamente che per vincere dovrà ottenere il sostegno dei moderati e prendere dei voti a sinistra, dove i socialdemocratici di SLD, ridotti ai minimi termini alle ultime parlamentari, presentano un candidato giovanissimo, il 35enne Grzegorz Napieralski. Indirettamente lo staff di Legge e Giustizia lavora anche sull’effetto psicologico a proprio vantaggio. “Molta gente – osserva una collega giornalista di Varsavia – sta iniziando a rivalutare l’operato del presidente  Lech Kaczynski, che ora viene presentato come un ‘custode’ della Patria. Tutto quello che faceva non era poi sbagliato, questo il messaggio”.

 Le campagne elettorali sono fatte per unire e per dividere. I polacchi sembrano aver voglia di tranquillità e del riposo delle ferie.

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