Ucraina, un Paese profondamente diviso al voto.

28 Oct 2012

 Il pugile ed il calciatore. Gli “eroi” nazionali, oggi divisi dalle elezioni legislative. Vitaly Klitschko ed Andriy Shevchenko sono i due volti nuovi della politica ucraina, da anni dominata – dopo l’eclisse del “padre” della “rivoluzione arancione” Viktor Jushenko – dallo scontro senza confini tra il presidente Viktor Janukovich e l’ex premier, ora in carcere, Julija Timoshenko.
  L’ex campione del mondo dei pesi massimi è il leader del partito Udar (ossia, colpo) ed è destinato a diventare il capo dell’opposizione. Se non farà errori probabilmente sarà lui ad essere il candidato da battere alle prossime presidenziali.
 L’ex capocannoniere di Milan e Chelsea è, invece, il “numero due” nella formazione “Avanti Ucraina!” di Nataliya Korolevskaya e se la sua compagine supererà la fatidica barriera del 5% per avere una rappresentanza in Parlamento Shevchenko diventerà deputato.
  Non è la prima volta che nell’ex Urss le “stelle” dello sport entrano in politica. Oleg Blokhin, bomber indimenticabile della grande Dinamo poi selezionatore della squadra nazionale agli ultimi Europei, è stato per ben due volte parlamentare tra le file dei social-democratici. Pochi giorni fa un altro ex calciatore, Kakha Kalaladze, già compagno di squadra di Shevchenko alla Dinamo Kiev ed al Milan, è stato addirittura nominato ministro dell’Energia e vice-premier nel nuovo governo georgiano.
  “Andiamo in Parlamento – ha picchiato duro Klitschko, con un passato da eletto nel Consiglio comunale di Kiev ed un forte impegno nel sociale, – non per cambiare i maiali, ma per togliere loro la mangiatoia!”
 Assai più diplomatico Shevchenko, che pare trovarsi non a proprio agio nel clima da rissa imperante da sempre sulla scena politica nazionale. “Vogliamo cambiare il Paese – ha spiegato l’ex bomber -. Il mio compito è costruire le infrastrutture”. Con Berlusconi Shevchenko si telefona, ma per ora non ha chiesto consigli.
  I due “eroi” ucraini in passato hanno collaborato per varie iniziative sociali, ma questa volta si sono praticamente ignorati. Anzi, Klitschko ha rifiutato di partecipare ad un incontro pubblico col calciatore per dibattere su giovani e sport. 
  La ragione della sua decisione è semplice. “Avanti Ucraina!”, formatasi da una costola fuoriuscita da “Patria”, la compagine della Timoshenko, rischia di fare il gioco della formazione di Janukovich, “il partito delle Regioni”, togliendo voti all’opposizione. I sondaggi sono chiarissimi. A fronte di un 24% di indecisi, i “blu” del presidente sono al 23%, Udar al 16, “Patria” al 15 ed i comunisti al 10. Solo l’8,8% degli ucraini crede che queste legislative saranno pulite. Migliaia sono gli osservatori presenti.
 Sia Unione europea che Russia guardano alla consultazione con interesse. L’Ucraina è ad un passo dalla firma di uno strategico patto di Associazione con Bruxelles ed è stata invitata allo stesso tempo da Mosca a far parte della nascente Unione doganale, una mini-Urss economica, simile alla CEE. Se il “giro di vite”, imposto al Paese da Janukovich, non è piaciuto agli occidentali Vladimir Putin spera adesso di riportare Kiev nella propria orbita.
  L’economia dell’ex repubblica sovietica, però, non va. Un prestito dell’Fmi è bloccato da anni e si rincorrono voci di una prossima svalutazione della grivnia.
  Questa volta Janukovich dovrà stare più attento. L’opposizione ha trovato un peso massimo e Klitschko si prepara già ai proverbiali corpo a corpo alla Rada, famosa in tutto il mondo per le più incredibili zuffe tra deputati.

Giuseppe D’Amato

 

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