Crimea. Mamchur, il nuovo eroe di Ucraina.

26 Mar 2014

 Lui ci ha messo la faccia dimostrando un coraggio fuori dal comune, mentre gli altri – i suoi avversari – sono andati in giro mascherati o peggio i suoi superiori si sono nascosti a Kiev in una versione locale del nostro “8 settembre”. Il colonnello Julij Mamchur passerà alle storia di questa terribile pagina nei rapporti russo-ucraini come l’esempio di rettitudine da seguire, l’uomo che ha mantenuto il giuramento di servizio alla sua Patria. Mamchur1

 Il mondo l’ha conosciuto il 4 marzo scorso, quando ha portato i suoi sottoposti a marciare contro le unità speciali russe, che avevano occupato l’aeroporto di Belbek ad una ventina di chilometri da Sebastopoli. Le telecamere hanno immortalato la scena di queste centinaia di uomini disarmati, che cantavano l’inno nazionale, con in testa la bandiera sovietica da combattimento della Seconda guerra mondiale, quella ucraina ed il loro comandante. I russi sparavano per aria ed urlavano che avrebbero mirato alle gambe.

 “Non ho avuto paura”, ha sempre detto il 42enne colonnello Mamchur che, in quei frangenti concitati, invitava i suoi uomini a stare tranquilli sotto alle raffiche di mitra e questi urlavano bestemmie ed invitavano i russi a sparare loro addosso.

 “Vogliamo negoziare, chiamate i vostri comandanti”, sono state le parole del carismatico capo della 204esima Brigata tattica di aviazione, una volta arrivato a non più di un paio di metri per guardare negli occhi i suoi potenziali nemici, che hanno immediatamente chiesto per radio cosa fare.

 Da quel momento Mamchur ha imbrigliato i russi per 18 giorni ed è diventato l’orgoglio di un Paese, l’eroe da ammirare.

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