Brexit in salsa russa.

22 Jun 2016

 Vladimir Putin è uno dei convitati di pietra al Brexit. Il profilo tenuto dal Cremlino sulla questione è bassissimo, ma l’attenzione è massima. In caso di addio della Gran Bretagna, i nazionalisti russi già pregustano l’indebolimento dell’Unione europea ed il possibile scioglimento del Regno Unito con l’indipendenza della Scozia. Senza far nulla Mosca si potrebbe levare di torno in un colpo solo due fortissimi concorrenti e si concretizzerebbero i gloriosi progetti di egemonia per il XXI secolo. Brexit

 Nel 2014 con l’allargamento ad Est dell’Ue i Paesi ex satelliti del Cremlino hanno trovato nel polo occidentale un qualcosa di più attraente ed infatti i  due Majdan in Ucraina ne sono una conseguenza indiretta. Ora Putin sta tentando di dare una sterzata rispetto a questo corso e contemporaneamente di rientrare nei grandi giochi mondiali.

 Appunto, il Grande Gioco, che vide russi e britannici lottare per tutto l’Ottocento, con l’odiata Londra che sbarrò alla San Pietroburgo zarista la strada ai mari caldi del sud. I primi hanno costruito un impero sulla contiguità territoriale; gli altri sul suo modello opposto, transoceanico. Nel Ventesimo secolo la Gran Bretagna ha perso di continuo pezzi, ma la sua influenza, seppur ridimensionata, è rimasta. E i russi non se ne danno pace, visto cosa è successo a loro dopo il crollo dell’Urss. Si è sviluppata una sorta di complesso verso gli inglesi, tanto che, nel 2013 il portavoce del Cremlino definì il Regno Unito “l’isoletta”.

 Cosa sia il Vecchio Continente senza un progetto comune lo sanno tutti: basta sfogliare i manuali di storia. Ai campionati di calcio in Francia si è avuto un breve ripasso. “Duecento dei nostri hanno spazzato via migliaia di inglesi”, Putin ha commentato, pur condannando i fatti.
gda

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