Putin, La Russia nel 2020.

19 Dec 2019

 Alle 12 in punto Vladimir Putin – per la 15esima volta da quando è presidente –  si è presentato davanti a 1895 giornalisti accreditati. Una settantina sono state le risposte date in una maratona estenuante durata 4 ore e 19 minuti. Il piglio è stato quello di sempre.
 Gli argomenti più interessanti hanno riguardato l’Ucraina, la questione del gas, la crisi in Libia, i rapporti con Cina e con gli Stati Uniti, la squalifica per doping comminata alla Russia dello sport per 4 anni.
 Sul nodo ucraino Vladimir Putin ha ribadito che Mosca appoggia in pieno gli accordi di pace di Minsk 2015. Essi non vanno cambiati, altrimenti si sancisce la fine del processo di pace. Il capo del Cremlino ha elencato i passi che bisogna ora seguire per arrivare alla normalizzazione in Donbass. “Servono colloqui diretti” tra Kiev e le due repubbliche “popolari” filo-russe, quindi elezioni dopo che verrà concesso loro uno status speciale. Il Cremlino, è stato ribadito, non ha propri uomini o mezzi in Ucraina orientale.
 Per quanta riguarda la spinosissima questione del gas, si è compreso, che Mosca e Kiev sono su posizioni distanti. Il 31 dicembre scade il contratto per il transito del gas russo sul territorio ucraino verso l’Europa. Si rischia una guerra del gas come nel 2006 e nel 2009 con il blocco delle forniture all’Unione europea. Insomma un bel mal di pancia per Capodanno!
 “Con la Cina non abbiamo un’alleanza militare – ha rimarcato Putin – e non abbiamo nemmeno intenzione di crearla. Pechino ha la capacità di costruire un suo Scudo difensivo anti-missilistico, ma con il nostro aiuto impiegherà meno tempo. Questa situazione aumenterà le capacità della Cina di difendersi”. Con gli Stati Uniti, invece, – fino alle presidenziali del novembre 2020 – non si possono fare programmi. La Russia è pronta a firmare l’estensione del trattato Start (sulla riduzione degli arsenali) oltre il 2021. “Non abbiamo, però, – ha evidenziato il presidente russo – ricevuto ancora risposta. E ciò significa che “non c’è nulla che possa fermare una nuova corsa agli armamenti”. Sulla Libia Mosca è in contatto con entrambi i contendenti. Serve trovare una soluzione politica e finire lo scontro militare.
 Per quanto riguarda il doping nello sport e la squalifica alla Russia il Wada (l’Agenzia anti-doping internazionale) non può condannare due volte per uno stesso reato. La salma di Vladimir Lenin “rimarrà” nel mausoleo sulla piazza Rossa: “meglio pensare al futuro”, ha aggiunto il presidente. Sulle problematiche costituzionali – forse in futuro – vi sarà una modifica per i due mandati presidenziali “consecutivi”. Cosa significa ciò in tanti se lo sono domandati. Vladimir Putin ha lasciato la sala e la Russia con questo dubbio: cosa succederà dopo il 2024? Putin, alla fine del suo quarto mandato, lascerà il Cremlino? Oppure assisteremo ad uno scambio con qualche “delfino”?
 Gda

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