Euro 2012 – Sochi 2014 – World Cup 2018, Sport


 

A Leopoli il costo totale per la preparazione di Euro 2012 è stato di 13,1 miliardi di grivnija, dei quali 8,6 dal fondo statale. Lo stadio “Arena Lviv” ha una capacità di 34.915 spettatori.

 

 During Euro 2012 Poland will issue Schengen visas to Ukrainian citizens if they have the tickets for football matches. The decision was taken after consultations between the two MFA. Joint consular offices will help citizens attending football matches abroad.
 In 2010 Poland issued the 33% of all Schengen visas given to Ukrainian citizens in Ukraine and 14,487 in the first six months of 2011. Warsaw supports Ukraine’s efforts aiming at further liberalization of the visa regime with the European Union.

Criscito all'uscita del campo con Rosina

 Ottimo esordio di Domenico Criscito in Russia. Il neoacquisto dello Zenit ha dato il via alla vittoria della squadra di San Pietroburgo contro il CSKA di Mosca con uno dei suoi soliti cross che il compagno Kerzhakov non ha avuto difficoltà a mettere in rete di testa. Pur giocando a ritmi lenti e con pochi scatti in profondità per la condizione fisica l’ex genoano si è segnalato tra i migliori dei suoi insieme al portoghese Danni per alcuni tocchi di classe, come un lungo palleggio a ridosso dell’area avversaria nel primo tempo.

 Lo Zenit è ora secondo in classifica in ritardo di due punti dal CSKA di Mosca. “E’ stato bello esordire con una vittoria – ha detto Criscito alla fine del match -. Sono contento di aver trovato allo Zenit dei campioni. Mi sto integrando bene”. Un ultimo pensiero il nazionale italiano lo rivolge al CSKA, che ha giocato con la maglia rossoblu. “Ho sempre vissuto con la maglia rossoblu – ha sottolineato Criscito – e porto il Genoa sempre nel mio cuore. Adesso faccio questa esperienza in Russia”.

“Around two out of three Poles think preparations for the Euro 2012 football championships are not going well and three out of four are pessimistic about the national team’s chances at the finals, finds a new poll.
The survey by Homo Homini, commissioned by Polish Radio found that 60 percent of respondents think that construction work in Warsaw, Gdansk and other cities hosting the event are proceeding poorly, with 22 percent thinking preparations are going well, while 18 percent have no opinion on the issue.
As regards preparations by the national team, led by coach Franciszek Smuda, 75 percent of Poles are not expecting success at the finals.
The poll was taken, however, before Poland’s 2-1 win over Argentina in Warsaw on Sunday, with goals from Adrian Mierzejewski and Pawel Brozek for the home side and Marco Ruben for the visitors.
Though a good result for Poland, Argentina put out a second-string 11 without stars such as Lionel Messi, Javier Mascherano, Javier Pastore, Carlos Tevez and Gonzalo Higuain.
Poland’s final game of the season comes against France on Thursday, which was meant to take place at the PGE Gdansk stadium in the north – but due to incomplete preparations it has had to be moved to Legia Warszawa’s venue in the capital.

Government optimistic
Sports Minister Adam Giersz, however, has said he is confident that everything will be ready for the finals next summer.
“The venues will be up and running well ahead of the first whistle,” he told Polish Radio. “Construction should be ready a year before the event although there may be slight delays with the National Stadium in Warsaw and maybe with the one in Wroclaw [western Poland],” the sports minister added. He argued that many previous host countries reported delays in their preparations and yet the tournaments took place as scheduled.“The construction of the stadium in South Africa was completed only a month before the [2010] World Cup,” said Giersz.
Marcin Herra, head of PL2012, the company supervising the preparation process, says that 70 of the construction work is being carried out according to the schedule. The remaining 30 percent has caused some delays to road and railway construction, including the renovation of the central train stations in Warsaw and Poznan”.

Source
– Polskie Radio
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“As far as I know, this conflict has been ended,” Yanukovych told reporters during a visit to Poland, Ukraine’s co-host for the 2012 European football championships.

 Yanukovych said he stepped in personally to settle wrangling over alleged government interference in Ukraine’s football association, which is banned under the game’s rules and can lead to nations being barred from international competition.

 Article – AFP – February 3rd, 2011

«Говорят, исполком ФИФА считается одной из самих коррумпированных международных организаций; и это еще мягко сказано… Поэтому скажу прямо: Западу с трудом верится, что сие товарищество имени Остапа Бендера отдало России и Катару чемпионаты за просто так… Эксперты считают, что Россия потратит как минимум 50 миллиардов долларов… И, конечно, это полная ерунда, что Россия для футбола — чистое поле… Издеваетесь над Львом Яшиным, вратарем, который своими полетами над стадионом опередил время не меньше, чем Гагарин?… И, слава Богу, при всей русской любви к экстриму ваши чиновники решили, что футбольные стадионы не надо строить на Чукотке… Конечно, и для ЧМ-2018 90% стадионов придется строить заново. Как и аэропорты, гостиницы, дороги. Но и в Калининграде, и в Екатеринбурге они будут крайне уместны и послужат людям надолго… А ведь приедут в Россию не только скандинавы да братья-славяне. Приедет огромная толпа фанатов — белые, черные, желтые… Большинство — из стран, где веселящийся народ не принято гонять по улице дубинками… Они захотят подружиться с русскими… И они уж точно не захотят, чтобы местные фанаты их избивали только за то, что они африканцы или японцы, а их сборная вдруг выиграла решающий матч у хозяев турнира… Чемпионат мира заставит страну круто измениться… Через 8 лет российское общество должно стать намного терпимее, а государство — более ответственным….»

Штефан Шолль  Cтатья Московский Комсомолец № 25517 от 6 декабря 2010 г.

Stefan Scholl  Moskovskij Komsomolets

 «Расходы на чемпионат мира в 5—15 раз превысят оценки Владимира Путина ($10 млрд.), а сэкономить за счет инвестиций со стороны не удастся, уверены эксперты. Бизнес раскошелится на $10—20 млрд., остальную сумму придется выкраивать из бюджета.  »

 статьяМосковский Комсомолец № 25516 от 4.12.2010 г.

 La partita di calcio di Genova per le qualificazioni ad Euro-2012 di Polonia ed Ucraina ha offerto un palcoscenico insperato agli ultra – nazionalisti serbi. Nell’arco di qualche settimana le autorità di Belgrado – che dal 25 ottobre guideranno un Paese candidato all’adesione all’Unione europea – e quelle kosovare apriranno una trattativa sotto l’egida di Bruxelles. Il viaggio del segretario Usa Hillary Clinton nella regione è servito a definire gli ultimi particolari e a ribadire che Washington sostiene questa iniziativa.

 Ma “non riconosceremo l’indipendenza del Kosovo”, ha subito messo in chiaro il presidente serbo Tadic all’emissario di Obama. I kosovari rispondono di essere pronti a sedersi ad un tavolo solo per definire alcune “questioni tecniche”. La cosa importante è che le due parti in conflitto si incontrino. “Anche se ci saranno presto qui le elezioni presidenziali – ha sottolineato a Pristina il capo della diplomazia Usa – si deve incominciare a parlare e soprattutto a produrre dei risultati”. Il premier Thaci ha evidenziato che è tempo che serbi e kosovari “terminino un conflitto vecchio di un secolo”.

 In precedenza la Clinton era stata in Bosnia, dove ha invitato le tre comunità etniche – musulmana, croata e serba – a superare le divisioni e a non rischiare di perdere l’occasione di aderire all’Unione europea ed alla Nato. “Non accettate lo status quo – ha detto la Clinton – non ritiratevi nelle vostre comunità”. Dalle elezioni generali di inizio ottobre il Paese è uscito piegato su sé stesso e nelle mani dei nazionalisti.

 Dopo gli accordi di Dayton del ’95, che hanno fatto seguito a 3 anni di guerra con 100mila morti, sono nate la federazione croata-musulmana e la repubblica serba di Bosnia. Il segretario di Stato Usa ha incontrato il nuovo leader serbo locale Dodik, che spinge per la secessione.

 L’integrazione europea sia in Serbia che in Bosnia o Kosovo è la promessa in cambio di concessioni ai vecchi nemici ed al raggiungimento della completa pacificazione della regione. Il problema è, però, capire quanto l’Ue sia pronta ad accettare altri membri, che hanno così grandi questioni aperte alle spalle. La delusione per gli scarsi progressi mostrati da Romania e Bulgaria dopo la loro adesione all’Unione potrebbe essere un ostacolo. La domanda su che cosa sia l’Ue resta senza risposta: un futuro super-Stato o uno spazio economico, democratico e giuridico comune? La sensazione è che qualcuno oltreoceano definisca priorità altrui.

 Sullo sfondo nei Balcani si scorge la lotta per il controllo dei corridoi orientali dell’energia con i progetti russo-italiano “South Streamed euro-americano “Nabucco” (che salta la Russia) in concorrenza. Washington ha investito nell’economia serba dal 2001 quasi un miliardo di dollari in aiuti. La Clinton l’ha probabilmente ricordato a Tadic. Gli investimenti stranieri a Belgrado si aggirano sui 15 miliardi con gli italiani in prima fila (Fiat, Eni, Finmeccanica, Omsa).

 Gli ultra-nazionalisti serbi, legati ad un passato nostalgico, non vogliono dire addio definitivamente al Kosovo, considerato come loro culla. Tutta questa occidentalizzazione del Paese viene vista con il fumo negli occhi. La Jugoslavia non c’è più. Resiste soltanto un universo balcanico comune, una “Jugosfera“, neologismo coniato dal settimanale britannico Economist, un’area commerciale e industriale dove i popoli ex jugoslavi hanno deposto le armi e ripreso a cooperare.

 Come sia stato possibile che a Roma non si siano resi conto del pericolo della partita Genova lascia sorpresi. Il risultato è stato che le società civili dei due Paesi sono state sconfitte da un’orda composta da soltanto un centinaio di imbecilli.
Giuseppe D’Amato

Serbia at a historic crossroads: the European integration in exchange for waiving Kosovo. The U.S. as a sponsor. 

Strade dell’Est europeo insanguinate. Una giornata campale del genere non la si ricordava da tempo. In Polonia in uno scontro frontale ad una ottantina di chilometri da Varsavia 18 persone sono morte. Nella vicina Ucraina è stato addirittura proclamato il lutto nazionale in ricordo di 43 sfortunati viaggiatori, tra cui 3 bambini. I due Paesi slavi, sconfiggendo a Cardiff l’Italia nel 2007, hanno ottenuto l’organizzazione di Euro 2012 in programma tra un anno e mezzo.

La viabilità è uno dei loro più noti “talloni” d’Achille, insieme alla scarsa offerta alberghiera, tanto che l’Uefa ha intenzione di consigliare ai tifosi ospiti stranieri di utilizzare gli aerei per gli spostamenti. La Polonia ha destinato gran parte dei 67 miliardi di euro (pari ogni anno a quasi 3 punti del Pil nazionale), ottenuti dall’Ue dal bilancio comunitario 2007-2013, per l’ammodernamento della vie di comunicazione. I cantieri aperti sono numerosi (a settembre 2010 per 1.327 chilometri), la rete viaria è migliorata un pochino, ma il numero degli incidenti non tende a diminuire anche per l’imprudenza dei guidatori.

Il lavoro da compiere, però, – è necessario sottolinearlo – è immenso: nel 2007 il 3% delle vie di comunicazione polacche rispondeva agli standard continentali. Nel dicembre 2009 il Paese, esteso un po’ meno dell’Italia, poteva contare soltanto su 916 chilometri di autostrade e su 606 di superstrade.

Secondo i primi accertamenti è stata la nebbia una delle cause della tragedia di Nowe Miasto nad Pilica, oltre che all’eccessiva velocità. Un tir si è scontrato frontalmente con un autobus, pieno di passeggeri, su una carreggiata a doppio senso di marcia larga non più di 6 metri. Ma questa è la norma. Non esistono spesso per i camion percorsi alternativi. Così molte di queste strade provinciali, chiamate dai locali “dune” – poiché hanno il manto rovinato (si pattina) ed una segnaletica che lascia parecchio a desiderare – si trasformano in imbuti infernali da cui a volte non se ne esce.

Cosa pensasse di fare, invece, in Ucraina l’autista di un autobus con una cinquantina di passeggeri a bordo non è ancora chiaro. Con una manovra avventata non ha rispettato il segnale rosso di un semaforo ad un passaggio a livello incustodito ed ha invaso le rotaie, mentre transitava una locomotiva. La collisione, a Marganets – regione di Dnipropetrovsk – è stata violentissima tanto che dell’autobus di colore giallo non è rimasto quasi nulla.

Официальная Россия любит удивить мир: она собирается потратить на сочинские Игры 12-20 миллиардов долларов.

 Статья  Штефан Шолль  МК 

Stefan Scholl Moskovskij Komsomolets

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