“Damascus is the “Stalingrad” of Russian diplomacy. After years of geopolitical withdrawal, Moscow has chosen Syria as a way to revive its image of power in the world. “Not one step back” is the Kremlin’s new strategy, as it was for the Red Army along the banks of the Volga river during World War II. To be more convincing, the Kremlin has simultaneously flexed its muscles by supplying sophisticated […]


 Ufficiali della Flotta contro l’Ammiragliato. Sembra di essere tornati ai tempi delle rivoluzione del 1917. L’oggetto del contendere è il leggendario incrociatore Aurora (Avrora in russo), che con una sua salva segnò l’inizio dell’assalto al Palazzo d’inverno. Duecento ufficiali hanno persino scritto una lettera al presidente Dmitrij Medvedev per chiedere un suo intervento. L’ammiraglio Vladimir Vysotskij ha firmato l’ordine con cui si cancella l’imbarcazione dall’elenco delle unità della Flotta e la si trasforma in filiale del museo marittimo-militare di San Pietroburgo. Dal primo dicembre i marinai imbarcati, compresa la guardia d’onore, dovranno essere trasferiti e lasciare il loro posto al personale civile.

 Da anni si discute di cosa fare della mitica unità “numero 1”, parcheggiata sul fiume Nevà davanti all’Ermitage. Tante le proposte su cui l’opinione pubblica si è confrontata. L’accelerata all’ultima scelta dell’Ammiragliato è venuta dopo la scandalosa festa per Vip, a cui parteciparono numerosi membri del mondo politico, degli affari e dello spettacolo nel giugno 2009. Senza alcun permesso, come evidenziarono alcuni giornali, sull’imbarcazione venne organizzata una vera e propria baccanalide.

 Le reazioni indignate delle generazioni più anziane e dei nostalgici comunisti furono veementi e tra l’imbarazzo generale proseguirono per settimane tanto da provocare l’apertura di un fascicolo da parte della Procura. In questi giorni il deputato federale del Pc Nikolaj Kharitonov ha ricordato a tutti che gli organizzatori di quella “mega-ciucca di oligarchi e burocrati” non sono stati ancora puniti. Si teme che l’unità navale, con un nuovo status giuridico, possa essere più facilmente utilizzata dai potenti di turno per eventi mondani.

 La mitica Aurora è un vanto per l’Accademia militare “Nakhimov” di San Pietroburgo e i suoi cadetti vengono educati nell’orgoglio per un passato storico così importante. Vedere ammainare per sempre la bandiera di Sant’Andrea sarebbe per loro un colpo durissimo da digerire. “San Pietroburgo – si legge nella lettera inviata al Cremlino – deve mantenere le sue tradizioni marinare”. E l’Aurora, uno dei siti turistici più visitati in Russia, rappresenta la continuità tra il passato glorioso ed un futuro davvero incerto.

 BUCHAREST, Romania – Romania and Moldova signed a border treaty Monday, almost two decades after Moldova declared independence from the Soviet Union, Associated Press writes.
 Romania’s Foreign Minister Teodor Baconschi and Moldova’s Prime Minister Vlad Filat emphasized the good co-operation between the neighbours, which has resulted in a number of new agreements being adopted in the past year since a pro-European alliance came to power. Romania supports Moldova’s current government. Monday’s signing took place ahead of a general election in Moldova on Nov. 28 in which the pro-European parties face the Communists who favour closer ties to Moscow.
 Romania’s President Traian Basescu said last month that the treaty will disprove claims by Moldovan Communists that Romania has territorial claims on Moldova. This was echoed by Baconschi, who said that by signing the document “we also discourage the obsessive affirmations” of some Moldovan politicians who believe Romania has claims on Moldova.  The treaty deals with technical issues such as the marking of the border, usage of water, railways and roads, fishing, hunting and breaches of the border regime.

Romania has been lobbying hard for closer ties between Moldova and the European Union, of which Romania is a member. Baconschi said Romania hopes that the border with Moldova will eventually become an internal border within the European Union.

 European Commission President Jose Manuel Barroso has welcomed the signing of a border treaty, calling it “an excellent example” of regional cooperation. Bucharest has repeatedly refused to sign a bilateral political treaty with Moldova, most of which was part of Romania before World War II.

 Romania was the first country to establish diplomatic relations with Moldova after the latter declared independence from the Soviet Union in August 1991. Romania’s President Traian Basescu had repeatedly stated that Bucharest shall never sign a treaty recognizing the consequences of the Molotov-Ribbentrop Pact and the secret additional protocol to it.  However, the delicate pre-election situation in Moldova has finally changed Romania’s official stance on this issue.

Счетная палата провела комплексный сравнительный анализ динамики социально-экономического развития РФ в рамках СНГ и пришла к выводу, что Россия уступает по средним показателям странам содружества: по продолжительности жизни и по уровню дифференциации доходов населения.

Однако РФ удается сохранить лидерство по большинству ключевых национальных показателей развития. Так, доля России в ВВП стран СНГ составляет 78-79%, в товарообороте между этими государствами – 41-43%, а в экспорте в страны Содружества – 55-57%, сообщается на сайте Счетной палаты РФ.

 На днях был так же публикован рейтинг национального благосостояния стран, который ежегодно составляет британский независимый научно-исследовательский институт Legatum совместно с Oxford Analytica и Gallup World Poll Service. Согласно выводам их экспертов, позиции самых процветающих второй год подряд не сдают страны Северной Европы. Неожиданный “прорыв” зафиксирован среди государств СНГ. Россия, хотя и немного поднялась в рейтинге, по-прежнему остается лишь в середине списка.

Стоит отметить, что на пространстве СНГ только Казахстан и Белоруссия обогнали Россию. Украина удостоилась в рейтинге лишь 69-го места (оно год назад принадлежало самой России), Узбекистан – 76-го, Молдавия – 86-го. При этом других стран, в том числе Грузии, в списке вообще не оказалось.

Страны Балтии распределились на 30-х и 40-х позициях, лидерство среди них принадлежит Эстонии (35), за ней следует Литва (42) и лишь затем Латвия (47).

 Наоборот Россия заняла 65-е место в мировом рейтинге человеческого развития, составленном ООН. Таким образом, эксперты, оценив развитие страны по таким критериям, как продолжительность жизни, уровень здравоохранения, доступ к образованию, знаниям и информации, поставили РФ между Албанией и Казахстаном, сообщает РИА “Новости” со ссылкой на 20-й ежегодный доклад Программы развития ООН.

 Основные показатели РФ в 2010 году, согласно докладу, таковы: ожидаемая продолжительность жизни при рождении – 67,2 года; средняя продолжительность получения образования – 8,8 года; ожидаемая продолжительность получения образования – 14,1 года; ВНП на душу населения (в ценах 2008 года) – 15,258 тысячи долларов. Вместе с Россией в группе стран с высоким рейтингом человеческого развития из бывших советских республик оказались Литва (44-е место), Латвия (48), Белоруссия (61), Казахстан (66), Азербайджан (67), Украина (67), Грузия (74) и Армения (76).

В число государств со средним уровнем человеческого развития вошли Туркмения (87), Молдавия (99), Узбекистан (102), Киргизия (109), Таджикистан (112).

 Quando c’è un qualche anniversario di mezzo i russi sono sempre i primi a celebrarlo. Ma per Lev Tolstoj, 100 anni dalla sua morte, non è proprio così. La Russia ufficiale se n’è quasi dimenticata o ha volutamente ignorato una data così importante.

 “Il nostro avo aveva altri valori rispetto a quelli dell’attuale governo”, Catherine Tolstoy, del ramo britannico della famiglia, tenta di trovare una spiegazione, buttandola in politica. Darle del tutto torto non è possibile. In Russia i capolavori del grande scrittore sono collegati al suo lavoro come filosofo, che propugnava principi come la non violenza, la vita semplice e l’amore fraterno, ed inculcava dubbi sul valore del patriottismo. “I problemi su cui lui scrisse – sostiene Fyokla Tolstaya, una lontana nipote, – sono il militarismo ed il pacifismo, la giustizia, la religione, il Caucaso. Nessuno di loro è stato risolto”.

 L’autore dell’enciclopedico Guerra e Pace, studiato nelle scuole russe, era una figura scomoda per i governanti del suo tempo, scomunicato nel 1901 dalla Chiesa ortodossa. E la posizione ufficiale del Patriarcato di Mosca oggi non è cambiata. “Tolstoj è un non cristiano – ha ribadito un portavoce del comitato per la cultura della Chiesa ortodossa russa -. E’ uno scomunicato, quindi, non desta per noi interesse”. La famiglia ha chiesto più volte che la questione venisse riesaminata, ma il rifiuto dei religiosi è stato categorico, poiché “non vi è stato pentimento”. In epoca sovietica i punti di vista dello scrittore contro la religione organizzata in strutture e a sostegno dei contadini venivano esaltati dal potere comunista tanto che Vladimir Lenin pubblicò un articolo intitolato “Tolstoj come specchio della Rivoluzione”.

 Se si consulta la guida dei programmi settimanali della televisione federale di speciali sull’autore di Anna Karenina non v’è traccia. Colpisce che il “buco” più clamoroso è stato dell’efficientissimo canale “Kultura”, che, qualche tempo fa, ha messo in onda un film su Tolstoj, ma non era dedicato ad uno dei maestri della letteratura mondiale bensì al 90esimo anniversario della nascita del regista Serghej Bondarciuk.

 “La gente oggi legge della robaccia – fornisce un’altra spiegazione a tanto ostracismo la critica Natascia Perova -. Certi eventi, come il centenario della sua scomparsa, non sono più feste nazionali come erano prima che fossimo isolati dal resto del mondo. La cultura è diventata troppo commerciale. Le generazioni più giovani non hanno la possibilità di confrontarsi con una seria produzione letteraria, quindi non la chiede”.

 Oggi Tolstoj è più celebrato in Occidente che in Patria. Decine sono state le manifestazioni organizzate in questi mesi, dalla Germania agli Stati Uniti. Numerose nuove traduzioni sono state pubblicate in giro per il mondo. Un film sugli ultimi giorni di vita dello scrittore ha ottenuto le nomination per il premio Oscar. Inedite biografie della moglie Sofia sono state presentate al pubblico.

 La tenuta di Jasnaja Poljana, non lontano dalla città di Tula, rimane il centro dell’attività degli studiosi di Tolstoj e della sua famiglia. Qui in estate si sono riuniti più di 350 discendenti dello scrittore i quali si incontrano, più o meno una volta ogni 4 anni, per conoscersi meglio e scambiarsi opinioni sul daffarsi.

 L’informatizzazione dei capolavori e degli studi a loro dedicati è la direzione intrapresa. I russi apprezzano il lavoro finora svolto a giudicare dai più di 3 milioni di contatti con il sito Internet dedicato a Tolstoj. A Jasnaja Poljana e a Mosca sono state organizzate varie mostre. L’affluenza è stata buona.

 Ci si consola soprattutto con il successo a San Pietroburgo presso il museo “Anna Akhmatova” della manifestazione in stile videoart Cento anni senza Tolstoj. Nelle sale si osservano il ritratto dello scrittore, rappresentazioni dei suoi ultimi giorni di vita. Su un pannello in bianco e nero vengono proiettate immagini delle guerre del XX secolo integrate con citazioni di Tolstoj come “lo scopo dei conflitti è l’omicidio”. Per le sequenze sulla Cecenia sono stati scelti brani da Sebastopoli, maggio 1855. Il più significativo è “i problemi irrisolti ancor meno si risolvono con la polvere ed il sangue”.
Giuseppe D’Amato

 

«Совет национальной безопасности (СНБ) Турции внес изменения в Стратегию национальной безопасности, которые будут действовать в течение ближайших пяти лет. Из группы государств, несущих внешнюю угрозу Анкаре, исключены сразу две республики бывшего СССР – Армения и Грузия. Выведены также Иран, Сирия, Болгария, и, наоборот, в «красный список» включен Израиль. Ожидалось, что из ряда потенциальных врагов Турции будет исключена и Россия, особенно с учетом позитивной динамики развития отношений последнего периода. Однако этого пока не произошло…. Анкара поставила цель – стать на Южном Кавказе региональным лидером ».

Статья – Юрий Симонян – Независимая газета – 02.11.2010

«Без сомнения, русские умеют произвести качество! Даже легендарное качество. Однако на “гражданке”, в ежедневной жизни с качеством у вас постоянно возникают проблемы. Не то чтобы русские не умеют, нет. Но почему-то качество в России появляется ненадолго, а исчезает неуловимо. .. Регулярно слышу в России, что основное качество русского народа — это талант или даже гениальность. Знаю немало русских мам, которые воспринимают своих сыновей как будущих гениев. И балуют их соответственно. Наполеоновские слова о том, что гений — это трудолюбие, в России не очень популярны. И, по-моему, здесь не очень заботятся о том, как превратить национальное качество “гениальность” в качественное национальное производство».

Статья – – Штефан Шолль –  Московский Комсомолец № 25477 от 16 октября 2010 г. 

Stefan Scholl Moskovskij Komsomolets

 La tanto attesa crisi diplomatica tra Russia e Giappone è alla fine scoppiata. Dopo non pochi tentennamenti e ritardi il presidente Medvedev si è recato in visita a Kunashir nelle Curili meridionali e Tokyo, come risposta, ha richiamato il proprio ambasciatore da Mosca. I prossimi colloqui tra lo stesso Medvedev ed il premier nipponico Kan non sono, però, in pericolo, hanno affermato fonti ufficiali giapponesi. Il giovane capo del Cremlino è stato il primo leader russo a decidersi a tale passo.

 Da anni sullo scoglio delle Curili, occupate dall’Armata Rossa nel 1945, si infrangono le relazioni tra i due Paesi. I giapponesi definiscono quelle terre i loro territori settentrionali. “Formalmente è vero che non è stato firmato un trattato di pace a conclusione della Seconda guerra mondiale tra Mosca e Tokyo – asserisce Anatolij Koshkin, uno dei maggiori esperti dell’argomento, – ma la Dichiarazione comune del 1956 lo sostituisce di fatto”. Allora, nel documento provvisorio vennero definiti tutti i classici punti di un trattato di pace, tranne la questione dei confini. In “segno di buon volontà” il Cremlino era disponibile a “consegnare” due isole contese (il 6% del totale), mantenendo il controllo delle altre due maggiori.

 Il ministero degli Esteri nipponico ha pubblicato un documento in cui fornisce le proprie ragioni. In particolare si dice che queste terre storicamente non appartennero mai alla Russia. I russi, però, controbattono tesi su tesi.

 L’89% dell’opinione pubblica russa è contraria a fare qualsiasi concessione ai giapponesi, poiché così verrebbero rivisti gli esiti della Seconda guerra mondiale. Tokyo non dimentica che le Curili vennero occupate dopo che il conflitto era finito ed i suoi abitanti (17mila) espulsi da Stalin. L’orgoglio nazionale ferito nipponico chiede una soluzione. I giapponesi hanno una sensibilità diversa da quella degli europei, che combatterono per secoli per definire i confini. Per loro è inconcepibile dover rinunciare a parte del territorio nazionale. Le due parti, però, non si sono mai potute accordare per numerose ragioni. La principale è di carattere militare.

 Anche nell’ultimo scontro tra Mosca e Tokyo gli Stati Uniti hanno sostenuto gli alleati giapponesi con cui il presidente Obama dovrà rivedere alcuni capitoli dei rapporti bilaterali dopo le elezioni di midterms. Washington pare voler rinsaldare le proprie relazioni con Tokyo e Seul per meglio contenere Pechino.

Giuseppe D’Amato

 Fine Parte 3/3. – serie “L’eredità della Seconda guerra mondiale”. A 65 anni dalla sua conclusione. In EuropaRussia.

 «Людям визовый режим не нужен. И стремление его убрать — самый благородный политический проект путинского правления. Ведь чем больше простых россиян общается со “старухой Европой”, тем виднее им будут определенные преимущества живой демократии. Русские дипломаты твердят, что они хоть завтра готовы визовый режим снять. Но ничего не выходит. Не выйдет и через год, и даже через три…

 Ведь для Европы этот безвизовый режим в разы менее нужен, чем для России. В прошлом году из 142 миллионов россиян 9,3 миллиона путешествовали в страны ЕС. А из 501 миллиона жителей ЕС в Россию въехали чуть более 5 млн….

 В ЕС безвизовый режим действительно означает эту свободу. Путешественник может пересечь любую границу, гостить где и у кого хочет. А Россия? Ваше государство не доверяет иностранцам. Наверное, считает, как и раньше, что любой западник в России занимается тем, чем занималась на Западе Аня Чапман со товарищи….

 И бюрократия строит барьеры, чтобы осложнить шпионам да диверсантам пребывание в России. Вы слышали о регистрации для иностранцев? Вроде бы безобидная формальность. Но на практике — великолепный способ отпугнуть чужаков: находясь в любой точке России более трех суток, гость должен найти или гостиницу, или хозяина (точнее, собственника) квартиры, который бы официально, на двух бланках, с целым букетом ксероксов и оригиналов, осведомит власти, что у него остановился нероссиянин. Да потом еще надо найти или офис иммиграционной службы или отделение почты, где это заявление примут. А если им там вдруг почерк не понравится — то все заново…»

Статья – – Штефан Шолль –  Московский Комсомолец № 25487 от 28 октября 2010 г. 

Stefan Scholl Moskovskij Komsomolets

 Впервые в крупномасштабном мероприятии участвовали одновременно специалисты Федеральной службы исполнения наказаний России, МВД Афганистана и комитета по борьбе с наркотиками США. В операции участвовали девять вертолетов коалиционных сил. Как заявил глава российского ФСКН Виктор Иванов, по афганским наркобаронам был нанесен сокрушительный удар.

 СтатьяМосковский Комсомолец № 25488 от 29 октября 2010 г. Михаил Ростовский 

Mikhail Rostovsky Moskovskij Komsomolets

Transparency International(TI) defines corruption as the abuse of entrusted power for private gain. This definition encompasses corrupt practices in both the public and private sectors. The Corruption Perceptions Index (CPI) ranks countries according to the perception of corruption in the public sector. The CPI is an aggregate indicator that combines different sources of information about corruption, making it possible to compare countries.

The 2010 CPI draws on different assessments and business opinion surveys carried out by independent and reputable institutions. It captures information about the administrative and political aspects of corruption. Broadly speaking, the surveys and assessments used to compile the index include questions relating to bribery of public officials, kickbacks in public procurement, embezzlement of public funds, and questions that probe the strength and effectiveness of public sector anti-corruption efforts.

Russia made it only to 154th place on the 178-country survey, scoring evenly with nine other countries ranging from Cambodia to Tajikistan that scored 2.1 points from a possible 10. Despite President Dmitry Medvedev’s efforts to fight corruption, the country remains firmly rooted in the bottom of the rankings.

Corruption Index Rankings

Rank Country Score ’10 Score ’09 Score ’08
1   Denmark 9.3 9.3 9.3
1   New Zealand 9.3 9.4 9.3
1   Singapore 9.3 9.2 9.2
26   Estonia 6.5 6.6 6.6
41   Poland 5.3 5.0 4.6
46   Lithuania 5.0 4.9 4.6
59   Latvia 4.3 4.5 5.0
67   Italy 3.9 4.3 4.8
68   Georgia 3.8 4.1 3.9
105   Kazakhstan 2.9 2.7 2.2
105   Moldova 2.9 3.3 2.9
123   Armenia 2.6 2.7 2.9
127   Belarus 2.5 2.4 2.0
134   Azerbaijan 2.4 2.3 1.9
134   Ukraine 2.4 2.2 2.5
154   Russia 2.1 2.2 2.1
154   Tajikistan 2.1 2.0 2.0
164   Kyrgyzstan 2.0 1.9 1.8
172   Turkmenistan 1.6 1.8 1.8
172   Uzbekistan 1.6 1.7 1.8
178   Somalia 1.1 1.1 1.0

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